lunedì 13 febbraio 2012

Occhi



I suoi occhi erano animati da una fiamma, mi bruciavano nello stomaco come carboni ardenti. . Mi guardava come se fossi indicibilmente sensuale, c’era nei suoi occhi quella fiamma di desiderio che mai avrei creduto potessi suscitare, un desiderio ancestrale, profondo, intimo…e così terribilmente carnale. Dal primo momento in cui i nostri sguardi  si incrociarono una fiamma mi esplose dentro, e ardeva tanto quanto i suoi occhi neri, persi nel furore di una così forte bramosia.
Quella fiamma non mi lasciava mai, continuava a bruciare, accompagnata da un desiderio costante, il desiderio di occhi, di mani, di pelle troppo lontani per essere raggiunti ma così vicini  da strapparti ogni sguardo.
Poi è tutto precipitato in una rete di aspettative, desideri e paure mai realizzate,il desiderio  dell’altro si è dissolto lentamente assorbito da un senso di appartenenza senza proprietà, e dalla rabbia che derivava dal non poter aversi, dal non potersi spiegare perché, perché dopo tutti i tentativi fatti per spegnere quella fiamma,bastava che i nostri occhi si incrociassero di nuovo per farla riesplodere più forte di prima. Così abbiamo imparato ad ignorare il nostro desiderio, abbiamo fatto in modo che i nostri occhi non si incontrassero più. ci allontanammo: lui volando all'altro capo del mondo ed  io semplicemente dimenticando. Ma come fare a dimenticare quegli occhi? Quella fiamma di desiderio che ancora viveva coperta dalle ceneri dei nostri ricordi, come dimenticare la forza devastante di quel desiderio, come dimenticare la bellezza di occhi che bramano così ardentemente ogni più piccola parte del tuo corpo, che ti fanno sentire desiderata da una passione così forte da smuoverti nell'animo, da farti rabbrividire fin dentro le ossa, come se fossi la più bella e sensuale delle creature?

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