I suoi occhi erano animati
da una fiamma, mi bruciavano nello stomaco come carboni ardenti. . Mi guardava
come se fossi indicibilmente sensuale, c’era nei suoi occhi quella fiamma di
desiderio che mai avrei creduto potessi suscitare, un desiderio ancestrale,
profondo, intimo…e così terribilmente carnale. Dal primo momento in cui i
nostri sguardi si incrociarono una
fiamma mi esplose dentro, e ardeva tanto quanto i suoi occhi neri, persi nel
furore di una così forte bramosia.
Quella fiamma non mi
lasciava mai, continuava a bruciare, accompagnata da un desiderio costante, il
desiderio di occhi, di mani, di pelle troppo lontani per essere raggiunti ma
così vicini da strapparti ogni sguardo.
Poi
è tutto precipitato in una rete di aspettative, desideri e paure mai
realizzate,il desiderio dell’altro si è
dissolto lentamente assorbito da un senso di appartenenza senza proprietà, e
dalla rabbia che derivava dal non poter aversi, dal non potersi spiegare
perché, perché dopo tutti i tentativi fatti per spegnere quella fiamma,bastava
che i nostri occhi si incrociassero di nuovo per farla riesplodere più forte di
prima. Così abbiamo imparato ad ignorare il nostro desiderio, abbiamo fatto in
modo che i nostri occhi non si incontrassero più. ci allontanammo: lui volando all'altro capo del mondo ed io semplicemente
dimenticando. Ma come fare a dimenticare quegli occhi? Quella fiamma di
desiderio che ancora viveva coperta dalle ceneri dei nostri ricordi, come
dimenticare la forza devastante di quel desiderio, come dimenticare la bellezza
di occhi che bramano così ardentemente ogni più piccola parte del tuo corpo,
che ti fanno sentire desiderata da una passione così forte da smuoverti
nell'animo, da farti rabbrividire fin dentro le ossa, come se fossi la più
bella e sensuale delle creature?
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