giovedì 23 febbraio 2012

Attese


Ho sfilato una sigaretta dal pacchetto di mio padre.
Il tabacco sfrigola mentre faccio il primo tiro.
Penso all’ultima sigaretta che ho fumato.
Il pacchetto aperto verso di me e tu che mi dici Vuoi?
Ti prendi una sigaretta e ne dai una a me. Seduti al tavolino di quel bar, ad ascoltare quei ragazzetti che cantano in playback.
Mi sembrava anche un bel posto, ma eri tu e il tuo profumo che mi ubriacava.
Guardo fuori dalla finestra la luna che rende chiara questa notte d’estate.
Quanto tempo è passato? Quasi un anno oramai.
La sigaretta si accorcia.
Il mio cellulare vibra, una due volte si ferma. 
Un sms. 
No, non ho voglia di rispondere.
Dolce amore mio stanotte i miei pensieri corrono dietro un altro uomo, non me ne volere troppo male
Continuo a guardare la luna, poi la sigaretta finisce e spengo la cicca nel posacenere.
Sulla mia testa tu mi guadi attraverso il cotone e i colori della tela che ho dipinto.
Mi guardi ma  mi guarda me stessa lì dentro, nel castano ad olio dei tuoi occhi, ci sono più io che tu.
Mi decido a rispondere al messaggio, dolce e docile, da brava fidanzatina.
Mi stendo sul letto, sotto il mio-tuo sguardo vigile.
Alcuni ricordi si ricorrono nella mia testa.
Allora metto su una canzone di Battisti, per avvicinarmi ancora di più a te.
E mentre le note vanno penso che tra un po’ ci rivedremo. 

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